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30 Lives! |
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28.07.2010, Avegno Mercoledì è stata la volta della R&B Explosion di Sax Gordon, ma soprattutto è da segnalare il gradito ritorno dei Mandolin’ Brothers, uno dei più longevi e preparati gruppi italiani, dal suono Roots molto vicino a gruppi quali The Band e Little Feat. Sulla scena da 30 anni il gruppo di Jimmy Ragazzon (voce e armonica) e Paolo Canevari (slide guitar) ha confermato la classe e la grande voglia di suonare e sognare ("Still Got Dreams"). Accanto ad altri interessanti brani originali ("Bombay Skyline"), che spaziano dallo swamp rock alle ballate cantautorali, da segnalare pietre miliari quali "Iko iko" ("the much - covered song of New Orleans"), "Copperhead Road" e "Like a Rolling Stone". Uno splendido concerto e un gruppo da rivivere in futuro. Senza grosse sorprese il concerto del quartetto del funambolico Gordon Beadle, costituito da altri validi musicisti quali Alex Schultz (chitarra) e Raphael Wressnig (Hammond). Rhythm’n’blues a mille, con i tipici siparietti richiesti da questo genere ibrido, che non ha la forza viscerale del blues o l’anima del soul e alla lunga appare ripetitivo. È la sensazione che ha pervaso dopo circa un’ora anche la piazza di Avegno con diversi spettatori piuttosto "distratti". Mandolin’ BrothersUno dei gruppi più longevi e più attivi sulla scena italiana. Con 5 dischi ( perlopiù con composizioni originali) la loro storia è ben documentata. Hanno raggiunto un livello musicale molto elevato, mantenendo negli anni il loro stile molto particolare, senza per questo svilupparlo ulteriormente, arricchendolo sempre di nuove sonorità. R&B ExplosionDietro il nome del gruppo si cela nientemeno che Sax Gordon Beadle. Il derviscio del sassofono ci riprova e questa volta ha costituito un quartetto straordinario. Senza esagerare si può parlare di una Allstar, inedita finora. Il sassofonista più rock del presente si è riunito con altri tre grandi. Una vera fortuna poter ammirare questo supergruppo al Magic Blues. I quattro trasformeranno la piazza di Avegno in una vera bolgia incandescente. Vallemaggia Magic Blues |
tratto da: zambosplace.blogspot.com |
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Down South Jukin’ : Lynyrd Skynyrd
Call Me The Breeze : Lynyrd Skynyrd That Smell : Lynyrd Skynyrd Midnight Rider : Gregg Allman The Devil Went Down to Georgia : Charlie Daniels Band Spooky : Atlanta Rhythm Section Blue Sky : Allman Bros Band Southbound : Allman Bros Band Jessica : Allman Bros Band Bougainvillea : Dickey Betts and Great Southern Can You See : Marshall Tucker Band This Ol’Cowboy : Marshall Tucker Band Hot Nights In Georgia : Jason and The Scorchers Hotel Illness : Black Crowes Wiser Time : Black Crowes All Over But The Cryin’ : Georgia Satellites Drive South : John Hiatt Angry Southern : Gentlemen Terrell The Day John Henry Died : Drive By Truckers Easy Money : Todd Snider Shake Em On Down : North Mississippi Allstar Sweet Virginia : Rolling Stones |
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Marzo 2010![]() ![]() |
Novembre 2009 www.rootshighway.it | ||
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Mandolin’ Brothers |
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![]() inserito 30/11/2009 | ||
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Mandolin’ Brothers
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E’ chiaro fin dalle prime note che i Mandolin’ Brothers si sono schierati sul palco pronti a tutto, ma vorrebbero essere altrove. Il trucco lo conoscono bene. Quando riecheggia Dark Was The Night Cold Was The Ground ormai soltanto Paolo Canevari e Jimmy Ragazzon e Peter Guralnick pensano a Blind Willie Johnson. Tutti gli altri, quelli che erano a Spaziomusica e quelli che la sentiranno qui, partiranno subito per Paris, Texas. I Mandolin’ Brothers, che sono on the road da trent’anni, sanno che è un biglietto di sola andata. Per cui potete prendere un Midnite Plane per andare a vedere lo skyline di Bombay, volare a Saigon, o a Paris, France sull’onda delle tastiere e della fisarmonica di Riccardo Maccabruni o infilarvi in una Copperhead Road (fatte attenzione ai crotali), ma prima di tutto dovete decidere, scegliere dove andare e da che parte stare, vi dovete muovere, You Gotta Move e qui i Mandolin’ Brothers fanno arrivare il blues, i Rolling Stones, Andy Warhol e mille altri di quei sogni che solo il rock’n’roll può regalare. Anche se non è che un concerto possa farvi dimenticare i guai di un mondo guasto, e ci vuole coraggio a cantare Almost Cut My Hair, che per inciso (anche grazie alle chitarre di Bruno De Faveri) suona ancora più ribelle oggi di allora, e Carton Box (con il basso di Joe Barreca che vi trascinerà nelle viscere della terra) perchè tutti i giornali e le televisioni hanno fatto vedere gli scatoloni dei manager in fuga dalla crisi e dai disastri che loro stessi hanno combinato, ma non spendono mai una parola per chi in quei cartoni ci passa una vita. Si capisce allora che David Crosby, Steve Earle o Ry Cooder non sono soltanto i cardini del concerto, ma tappe di un percorso, frammenti di un ritratto, spiriti affini, parti di un mondo che i Mandolin’ Brothers e tutti quanti a Spaziomusica e chiunque si nutre di rock’n’roll crea e ricrea ogni giorno e ogni notte, un identikit la cui forma diventa chiara solo dopo anni & anni & anni: sì, il tempo è dalla nostra parte perchè il tempo si ferma solo se non si fermano i sogni e qui dentro di sogni ce ne sono ancora, ma anche sui sogni i Mandolin’ Brothers non scherzano perchè uno può sognare di vincere la lotteria o di diventare presidente della repubblica (auguri), ma sognare di vivere dentro Waiting For Columbus è qualcosa di così raffinato e originale che non ci si accorge nemmeno che è un sogno perchè Dixie Chicken la stanno suonando sul serio dopo che la batteria di Daniele Negro ha cominciato Iko Iko come se Pavia, Londra, Los Angeles, New Orleans e Paris, Texas dove tutto è cominciato, fossero sullo stesso parallelo, una linea (rossa e bollente) che collega tutti i punti di una geografia che abbiamo in testa e ne fa un luogo dove si vive un pò meglio. Attenzione, però, con i Mandolin’ Brothers si viaggia, come direbbe Sam Shepard, "da un posto a un altro. Ma è nel mezzo che c’è l’azione". Ecco, qui dentro l’azione, dalla prima nota della slide all’ultima parola di Muddy Waters, non è tanto quella di una rock’n’roll band che suona (alla grande, peraltro), ma quella di una rock’n’roll band che continua a sognare. Non gli si può sfuggire. Still Got Dreams. I sogni invocano responsabilità. Alzate il volume. Chiudete gli occhi. Buon viaggio. www.myspace.com/mandolinbrothersband |
Novembre 2009![]() ![]() |
gennaio 2010 |
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Mandolin’ Brothers - 30 Lives |
Er valt heel wat te zeggen bij deze liveplaat van de Italiaanse Mandolin’ Brothers.
Niet alleen is het behoorlijk ongebruikelijk dat we hier muziek te horen krijgen van Italiaanse bluesbands,
maar als ’t dan al eens zover is, dan ergeren we ons nogal vaak aan de eerder schabouwelijke uitspraak van het Engels
(zo’n beetje het Joe Dolce-syndroom van "Shadappe you face") en aan het epigonisme dat Italiaanse bands al te vaak tentoon spreiden.
Niks van dat alles hier: het door de wol geverfde zestal draait al mee sinds 1985 (!!) en heeft, dat is er aan te horen, bijzonder veel
live gespeeld. Op deze live doen ze een pak nummers uit hun jongste studio-cd (Still Got Dreams), aangevuld met enkele bijzonder fijne
covers en wat valt daarbij op? Om te beginnen valt, primo, op dat de plaat in Pavia opgenomen is en dat er dus Italiaans gesproken wordt
bij de bindteksten. Dat valt des te meer op, omdat het Engels van zanger Jimmy Ragazzon misschien niet helemaal vlekkeloos is, maar alleszins
zo goed als vrij van accent is. |
Mandolin’ Brothers - 30 Lives |
There is a lot to say about this live album of the Italian Mandolin’ Brothers. It is quite unusual to hear Italian blues.
As we can be quite often annoyed by the bad English pronunciation proposed by Italian bands singing in English, this is not the case - based on their
live performances. They take many songs from their last studio CD (Still Got Dreams), supplemented with some very fine covers.
First thing to say is that the live cd is recorded in Pavia and therefore whatever we hear in between songs is bind to be Italian.
The reason for that could be perhaps that the English of the singer Jimmy Ragazzon is not entirely flawless, a thing that can be dismissed
entirely when related to his singing - without any perceived accents. |
gennaio 2010 ![]() ![]() |
Novembre 2009![]()
Che bell’emozione aprire la cassetta della posta e, al posto delle
bollette da pagare, trovare il nuovo CD dei Mandolin’ Brothers.
Trent’anni di carriera celebrati con un CD live registrato allo
Spazio Musica di Pavia. Sono sincero, dopo quel capolavoro italiano che è
Still Got Dreams, temevo per questa uscita. E invece mi sono trovato con
un lavoro di altissimo livello, ottimamente suonato che ti prende da
subito. Cooder, Little Feat, Dylan, ma direi un pò tutta la musica
americana è ospite in questo 30 lives. Dico ospite perchè i protagonisti
assoluti sono loro, i Mandolin’ Brothers, con un sound personale ed una
voglia di suonare che si percepisce benissimo. Jimmy canta con una voce
che ti raschia le sinapsi, Paolo è uno di quei chitarristi che hanno
capito che non serve fare mille note, ma ci vuole sentimento, la sezione
ritmica di Daniele e Joe è una sicurezza, Bruno si alterna alle chitarre
e al mandolino ricamando suoni che si integrano alla perfezione con il
sound della band e, poi, c’è il giovane Riccardo che con Hammond, piano
e fisarmonica dà al tutto quel suono da palude della Louisiana. Bisogna
ascoltare assolutamente questo album che si apre con Muddy Waters e
Paolo "Cooder" Canevari che prepara l’ingresso della band. 15 songs
perfette con punte di assoluto livello in Still Got Dreams, che se
l’avesse scritta Ligabue avrebbe venduto miglioni di copie, nelle finali
Iko Iko e Dixie Chicken, passando per Stompin’ Blues, Almost Cut My Hair
e una Copperhead Rd che sembra suonata dai Fairport Convention di
Richard Thompson. Per chi non li avesse visti al Rootsway Festival un
appuntamento da non perdere; per chi quelle sere era presente una
testimonianza a ricordo di serate indimenticabili. Vi consiglio di
venire qui nella nostra Bassa, prendere una di quelle strade che
costeggiano il Po e mettere il CD a "manetta" e questi ragazzi (beh,
parliamone.. .) vi porteranno in un viaggio "on the road" da brividi. Per
chi volesse acquistare il CD visitate il loro sito alla pagina:
http://www.mandolinbrothersband.com. Se dite che avete letto la
recensione dal gruppo Rootsway riceverete in omaggio un capello del
chitarrista. Buon ascolto! |
febbraio 2010
MANDOLIN’ BROTHERS Dalle terre di risaia e matrice di saperi eruditi tornano a farsi i pavesi Mandolin Brothers e per l’occasione veniamo a tracciare qualche riga
per presentarvi questo loro nuovo ardimentoso dischetto. www.myspace.com/claudiogiuliani |
gennaio 2010 ![]() . . . dalla rubrica : "Fuoritema" a cura di R i c c a r d o S a n t a n g e l o riccardo@amadeusonline.net
Da Voghera agli States |
Aprile 2010![]() |
L A S T A M P A |
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Estratto dallo blog
"The Red River Shore"
di Paolo Vites Saturday, December 26, 2009 I t a l i a n s |
I Mandolin’ Brothers non li scopro certo io, visto che sono sulle scene da un bel trentennio. "30 Lives!" è un live che festeggia appunto il bell’anniversario:
vibrazioni country-rock con la California dei 70s nei cuori per un disco registrato in modo eccellente. Quasi tutti brani originali più cover di lusso,
come Almost Cut My Hair. |
Mandolin’ Brothers - 30 Lives I vostri commenti |
daniela bonadeo (30-11-2009) |